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  • Immagine del redattoreTiziana Bellini

๐ŸŒธ HEIDI ESISTE ๐Ÿ’




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e vive in Carnia, ha 27 anni appena compiuti, una casa decorata di fiori, un compagno e un figlio.


Di lei avevo sentito parlare come di una ragazza che vive in mezzo ai monti con le sue ๐Ÿ capre, che detta cosรฌ da lโ€™idea di unโ€™eremita un pochino selvatica.


Sempre piรน curiosa, ho cercato sue notizie sul ๐Ÿ’ป web, la sua storia mi ha affascinata e lโ€™ho contattata ๐Ÿ“ง per chiedere di poterla incontrare.


Un sabato dโ€™estate sono salita a ๐Ÿก casa sua e ho trovato un viso bello, dolce e determinato, che trasmette grande calma e sicurezza, stava cucinando una treccia di pan brioche nella stufa a legna mentre suo figlio giocava li vicino senza mai perderla di vista.


ร‰ stato un incontro che, nonostante io abbia quasi il doppio dei suoi anni, mi ha fatto vedere la forza e la determinazione di certe donne, in quel modo femminile e ๐ŸŽ€ gentile che nasce dalla sicurezza in sรฉ stesse.


Mi ha raccontato di quella volta in cui, a soli sette anni, ha chiesto di avere una capra tutta sua, in un paese dove lโ€™allevamento prevalente era rivolto alle ๐Ÿฎ mucche. Di come sia stata inizialmente derisa e poi a poco a poco imitata.

Di come sia stata bullizzata a scuola per il suo modo di vivere a contatto con la natura e con gli animali, in un periodo in cui la moda andava verso i centri commerciali e la vita in cittร .


Eveline ha mantenuto fede alle sue convinzioni, ha scelto le sue capre a dispetto di tutti e oggi รจ un simbolo di quelle genti che fanno si che la montagna rimanga abitata, che i prati alti della Carnia vengano tenuti con cura e che si possa trovare ancora latte vero, quello delle erbe estive con due dita di panna.


Vive una vita semplice, fatta a volte di fatica e di duro lavoro, ma durante tutto il nostro incontro non si รจ mai lamentata.

Anche mentre mi raccontava di quando, prima la lince e poi i lupi hanno attaccato il suo gregge, di come le capre rimangono traumatizzate e di come sia stato complicato rimettersi in piedi, lo ha fatto con la fierezza di chi ha saputo assorbire il colpo e ripartire.


Mi ha fatto vedere le sue gerle, costruite dal papร  per lei e per il figlio, forse tra le ultime costruite a mano, e le saponette che produce in casa con latte di capra, fiori ed erbe, con quel suo modo di fare tranquillo mi ha fatto pensare a come, in questo mondo social, altri ne parlerebbero come di tesori rari.



Di lei ha scritto anche Ulderica Da Pozzo e da pochi giorni รจ uscita la sua prima intervista su Il Friuli.


Con queste mie righe voglio rendere onore a Mariaeveline Screm, di come stia dimostrando con i fatti che essere sรฉ stessi non significa essere buoni o cattivi, ma semplicemente essere veri e coerenti con i propri sogni ed i propri valori.


Un grande esempio per tutti i giovani, per il loro e nostro futuro.


@mariaeveline.screm #mariaeveline.screm #ilfogolar

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