Tiziana Bellini
IL PIGNARÛL
Per trovare le origini di questo rito dovremmo andare indietro di parecchi secoli, trovandoci a confronto con i Celti, che celebravano Belanu, dio della luce che intervenne a difendere perfino Aquileia dall’assalto di Massimino il Trace, quindi non una personcina da poco. Anzi, aveva addirittura un tempio ad Aquileia, quasi sicuramente anche a Zuglio.
Ma non parlerei di lui, oggi, perché i fuochi del 5 e 6 gennaio si accendevano e si accendono ancora, per la sua compagna 🧚🏻♀️ Belisma ovvero la dea del fuoco.
Che se si chiamava Belisma, secondo me non era affatto una befana… vabbè andiamo avanti.
È risaputo che la direzione che prenderà il fumo di questo falò sarà la lettura di cui parleremo tutto l’anno, perlomeno qui in Friuli, ogni volta che un evento ne darà conferma o smentita.
Non importa come lo chiami, Pignarûl, Boreòn, Panevin, Fugarizze Foghere, Fogoron, Fogaròn, Foghera,
la lettura sarà sempre questa:
se el fump al va a soreli a mont cjape el sac e va pal mont, se al va a tramontan pocje farine e poc pan, s’al va a soreli jevat cjape el sac e va a marcjat, se al va a marine cjape e sac e va a cjoli farine.
𝑴𝒂𝒎𝒂𝒏 𝒆 𝒕𝒊𝒈𝒏𝒊𝒔𝒊 𝒄𝒐𝒏𝒕! 𝑇𝑖𝑧𝑖𝑎𝑛𝑎